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Esame di Stato ingegneria: a cosa serve e perché farlo

Riferimenti normativi

  • L 1395/1923 – Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli Ingegneri e degli architetti;
  • R.D. 1592 del 1933Approvazione del testo unico delle leggi sull’istruzione superiore.

Esame di Stato di ingegneria e il suo ruolo nella definizione dell’ingegnere

L’esame di Stato di ingegneria è uno dei passaggi fondamentali per diventare ingegnere, ed esercitare la professione. L’esame di Stato rappresenta, infatti, la verifica delle competenze professionali per essere abilitato ad esercitare la professione di ingegnere, nel Settore e nella Sezione di appartenenza (se vuoi approfondire cosa sono i Settori e le Sezioni degli ingegneri, leggi il mio articolo a questo link).

Chiariamo fin da subito : per potersi definire un ingegnere ed esercitare quindi la professione, è necessario:

  1. Ottenere un titolo di Laurea appartenente alla Classe di Laurea corrispondente al Settore in cui si vuole operare come ingegnere. Ottenuto questo titolo, si diventa Dottore in ingegneria (con l’attuale Laurea triennale), o Dottore Magistrale in ingegneria (con l’attuale Laurea Magistrale);
  2. Superare l’esame di Stato di ingegneria relativo al Settore e alla Sezione di appartenenza;
  3. Essere iscritti all’Albo professionale.

Tutti coloro che si definiscono ingegneri senza rispettare i tre punti fondamentali appena descritti si stanno dando un titolo che non hanno. Chi esercita come ingegnere senza rispettare i medesimi sta compiendo un abuso della professione di ingegnere.

A livello formale, è l’iscrizione all’Albo professionale che ti rende un ingegnere. I passaggi precedenti (punti 1. e 2. dell’elenco precedente) sono condizioni necessarie e non sufficienti per potersi dire ingegnere. In particolare, puoi iscriverti all’Albo solo se hai superato l’esame di Stato, e puoi fare l’esame di Stato solo se sei in possesso di un titolo di Laurea corrispondente al Settore e alla Sezione ai quali ti vuoi iscrivere come ingegnere.

Possiamo dire quindi che il superamento dell’esame di Stato rappresenta di fatto uno dei tre passaggi fondamentali per diventare un ingegnere.

La principale differenza tra ingegnere e Dottore in ingegneria

Le competenze dell’ingegnere sono talvolta percepite come conseguenze del titolo di Laurea. In realtà, il R.D. 1592 del 1933 ha chiarito che le Lauree hanno esclusivamente valore di qualifiche accademiche. Vediamo insieme cosa bisogna aggiungere alle competenze accademiche per poter essere un ingegnere.

Per capire meglio la differenza tra un Dottore in ingegneria e un ingegnere, è bene sottolineare il motivo per cui sono nati gli Albi professionali: per garantire la collettività circa le attività dei suoi iscritti. La regolamentazione della professione attraverso la creazione degli Albi professionali, ottenuta con la L.1395/1923, è prima di tutto un servizio alla collettività, esplicitando le competenze professionali degli ingegneri e definendo chi le può esercitare.

Il servizio alla categoria nasce proprio in funzione del servizio alla collettività: per poter garantire la collettività circa le attività degli ingegneri, attraverso gli Ordini professionali viene tutelata la categoria corrispondente.

Nella pratica, è fondamentale garantire che i professionisti abbiano una formazione adeguata e siano in grado di esercitare la professione in modo competente e responsabile. Per garantire ciò, quindi, un Dottore in ingegneria deve:

  1. Dimostrare la proprie competenze professionali attraverso l’esame di Stato, nel quale vengono valutate nel contempo le conoscenze formali e la abilità pratiche;
  2. Iscriversi all’Ordine Professionale, entrando così a tutti gli effetti nel meccanismo che regola a garantisce le proprie attività nei confronti della collettività. I principi che regolano le attività dell’ingegnere sono riassunti nel Codice Deontologico degli ingegneri (che puoi approfondire nel mio articolo a questo link). Un esempio di rispetto del Codice Deontologico è rappresentato dalla formazione continua (puoi approfondire l’argomento nel mio articolo a questo link).

Esame di Stato di ingegneria: è obbligatorio?

In generale, un Dottore in ingegneria non è obbligato a superare l’esame di Stato. Se ad esempio non volesse impiegare le proprie conoscenze per le attività tipiche dell’ingegnere, ma volesse sfruttare la sua forma mentis ottenuta dagli anni di studio in altre attività, affini o meno a quanto ha studiato, può farlo liberamente come Dottore in ingegneria.

Deve essere però chiaro che le attività tipiche dell’ingegnere sono riservate esclusivamente a quest’ultimo, e se vuoi esercitare senza fare un abuso di professione, devi essere iscritto all’Albo.

C’è infine il tema del Dottore in ingegneria assunto come dipendente privato che svolge un’attività professionale molto simile a quella dell’ingegnere. Questo tema verrà approfondito in un successivo articolo, dato che si tratta di argomento ampio e che merita un approfondimento a parte.

Le sanzioni disciplinari per chi svolge l’attività di ingegnere senza esserlo

Purtroppo, ancora oggi, a ben 100 anni dalla L 1395/1923, è vasto il mondo di chi si definisce ingegnere senza esserlo realmente. Si può andare dai casi in cui il professionista ha superato l’esame di Stato ma non è iscritto all’Albo, e quindi ha almeno dimostrato le proprie competenze professionali, fino ai casi in cui il professionista non è Dottore in ingegneria.

Ciò mi riporta alla mente una vecchia immagine che ho trovato qualche anno fa su un noto social media. Si tratta del caso di Andrea Stampini, il geometra che per 35 anni ha lavorato come ginecologo senza essere laureato in Medicina.

Abuso della professione.

Il triste caso, se di primo acchito può risultare divertente, deve invece far molto riflettere. Il caso, infatti, è stato scoperto, purtroppo, a seguito della nascita di un di un bimbo tetraplegico e la morte, a poche ore dal cesareo, della madre. Non si deve mai dimenticare, infatti, che i medici, e allo stesso modo gli ingegneri, svolgono attività che hanno in generale grandi ripercussioni, nel bene e nel male, sulla società, e possono risultare catastrofiche e fatali. Stampini, inoltre, dovrà risarcire 2 milioni di euro allo stato.

La Legge italiana definisce due casi principali di esercizio della professione senza essere ingegnere:

  1. Dottore in ingegneria che compie atti professionali: si tratta in questo caso di esercizio abusivo della professione.
  2. Dottore in ingegneria che ha superato l’esame di Stato, senza essere iscritto all’Albo: in questo caso, non c’è esercizio abusivo della professione. I suoi atti professionali sono però privi di validità, e quindi non possono essere accettai né dagli enti pubblici, né dagli enti privati.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto insieme quando e perché puoi definirti ingegnere. Abbiamo chiarito la differenza tra Dottori in ingegneria e ingegneri, e i limiti professionali dei primi rispetto ai secondi.

Spero che ora ti sia chiaro cosa devi fare per poter lavorare come ingegnere, e che invece non sei obbligato a sostenere l’esame di Stato ed iscriverti all’Albo se invece vuoi sfruttare la forma mentis che ti ha dato la Laurea in ingegneria in altri ambiti o in enti privati.

Ti invito a restare su questo sito per ulteriori approfondimenti, e a condividere con me domande, proposte, idee per sviluppare i futuri articoli di questo blog.

A presto, futuro Ingegnere!

Scrivici ora un’email con le tue domande in merito all’Esame di Stato: le più frequenti saranno la base per i prossimi articoli del blog, o per paragrafi di guide di preparazione all’Esame che verranno pubblicate al più presto!

2 commenti su “Esame di Stato ingegneria: a cosa serve e perché farlo”

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